A Russolillo donata una cravatta Ulturale

Ulturale Cravatte si conferma un player nazionale delle cravatte napoletane

“Ulturale Cravatte”, di cui l’omonimo Vincenzo Ulturale ne è Patron, si è resa coprotagonista delle serate che, nella riviera dei fiori durante la settimana del famoso Festival della Canzone Italiana, hanno visto alternarsi il meglio dell’eleganza. Dai conduttori, agli ospiti, passando pure per gli spettatori, nella cornice del teatro Ariston sono stati in molti ad aver dato prova della raffinità rappresentata dalla cravatta.

Ma…Cravatta sì o cravatta no?

Questa la domanda che il “Processo alla Cravatta”, lo speciale format ideato dal giornalista economico Massimo Lucidi in occasione del Festival di Sanremo, si è lecitamente posta.

 

Lo stesso Giancarlo Auriemma, in qualità di Direttore di Ulturale Cravatte, ha preso parte a questo processo per difendere ciò che, secondo lui, più rappresenta l’eleganza, la cravatta.

Auriemma, infatti, si è trovato in una posizione di difesa nei confronti della stessa cravatta, contro la quale è stata sollevata l’accusa quale l’essenza dell’eleganza anche in assenza di cravatta.
Esso, però, non si è facilmente arreso a simili illazioni, tanto che, per sostenere la sua linea difensiva, ha deciso di donare una delle “sue” cravatte al Patron di Casa Sanremo Vincenzo Russolillo.

Una cravatta color marrone con motivo a quadri, il dono a Russolillo, utilizzato anche per influenzare gli ospiti, ma anche e soprattutto la giuria chiamata a raggiungere un verdetto nel processo di Casa Sanremo, quindi prendere un deciso orientamento in favore della cravatta, quale unico simulacro di eleganza.

A Sanremo, dunque, presente un’eccellenza dell’artigianato napoletano che, con la propria storia, nonché la propria originalità, non poteva “mordere e fuggire”, ma doveva lasciare un segno distintivo, trovato nel dono di una propria cravatta a Russolillo.